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In poco più di un secolo la figura di Franz Kafka ha prodotto un numero esorbitante d'interpretazioni e malintesi. Via via che la sua popolarità è andata estendendosi su tutto il pianeta, fenomeno unico quanto a intensità e persistenza nella letteratura contemporanea, la sua parola si è propagata nelle arti, nei media, nella sensibilità comune, nella politica. Una rotonda sul male interroga le ragioni profonde dell'universalità raggiunta dall'opera dello scrittore rinvenendole a partire dal valore di rappresentazione del negativo che essa ha assunto per i numerosi pensatori che vi si sono avvicinati, da Bataille e Benjamin fino a Starobinski e Deleuze. Onnipresente, introvabile, banale, sistemico, tecnico, politico... a cento anni da "La metamorfosi" questo saggio torna sul tema del male, così come appare nelle letture speculative dei testi del maggiore e più comico moralista del Novecento. Ne risulta una prospettiva inedita e attualissima su scopi, utilità, modi delle prassi filosofiche e di quelle letterarie colte nel loro corpo a corpo con l'avversario.