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Un poemetto che racconta dell'incontro tra Martina e Bruno, e dell'addestramento di lui per stimolo e risposta alla maniera di Pavlov. Nella Milano da bere, dove le relazioni sono ridotte a giochi di dominio e di sottomissione, l'unico modo per "fuggire la percezione media della vita" è affidarsi alla carne e al dolore. Ed è in questa Milano che si ambienta la storia di un'estasi scandalosa, di cui Martina, la segretaria "senza voce", stila la "sua" perizia. È un'uscita dal mondo e da se stessi, per cui Bruno può godere solo legato a un letto, in un'agonia che lo porterà lontano anche dalla sua carnefice, rimasta a guardarlo con invidia. Un bestiario in cui la poesia, grazie anche alla coppia cane di Pavlov / oca di Lorenz, getta uno sguardo sulla scienza contemporanea. Per chi ama le storie sadomaso.