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Sono passati cinquant'anni dalla morte di don Milani (1967-2017), eppure la sua figura e le sue opere continuano a suscitare un dibattito che non si è mai spento. Questo libro non vuole essere l'ennesimo profilo, ma intende osservare e interpretare questo mezzo secolo di dibattito analizzando la sua figura come uno degli indicatori possibili della storia dell'Italia di oggi. Il volume analizza quindi il ruolo che la sua Lettera a una professoressa assunse come manifesto antiautoritario nei movimenti del Sessantotto; ricostruisce le visioni contrapposte del "profeta santo" e del "cattivo prete" da parte del mondo cattolico (fino alla recente "discesa a Barbiana" dell'elicottero di papa Francesco); si sofferma sulla sua importanza nei movimenti pacifisti del dopoguerra; ripercorre i tanti pellegrinaggi politici a Barbiana di esponenti dei partiti; riflette su come cinema, teatro e televisione abbiano interpretato il suo messaggio. Un'intervista a Tullio De Mauro, che è stato uno dei più tenaci sostenitori del pensiero di don Milani sulla scuola e sulla formazione, conclude questo itinerario dentro la biografia sommersa del nostro Paese.