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Il discorso sulla cittadinanza in Medio Oriente, inizialmente centrato sulle questioni relative alla società civile, le relazioni di genere e le minoranze, ha assunto, a partire dalla fine degli anni Novanta del XX secolo, una fisionomia sempre più organica e articolata. Le rivolte arabe hanno profondamente mutato gli equilibri politici e sociali della regione mediorientale e nordafricana proponendo una nuova idea di cittadinanza. Se le rivolte arabe hanno costituito un momento fondamentale, non deve però essere dimenticato che la complessità e la ricchezza del tema cittadinanza impongono approcci teorici e analisi capaci di mettere ugualmente in luce come altri fattori contribuiscano a definirne il concetto. Soffermarsi sulla dimensione storica consente, ad esempio, di inquadrare con maggiore precisione i contorni di una questione con cui il mondo islamico si è confrontato sin dalle origini, ma devono anche essere considerate le trasformazioni legate al processo di globalizzazione e, in modo particolare, alla mobilità umana che chiama in causa il concetto di diritti umani, cittadinanza e partecipazione politica, non solo delle persone che si mettono in movimento, ma anche delle realtà che vengono attraversate.