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Eva Marisaldi ed Hidetoshi Nagasawa, due artisti apparentemente distanti ma intimamente simbiotici si scrutano attraverso le loro opere, o almeno così mi piace immaginare, in un parallelo spazio-temporale. Il lavoro ecclettico di Marisaldi dialogherà, in una "dimora altra", con quello sotto alcuni aspetti ascetico e visionario di Nagasawa, in un inedito equilibrio spaziale e poetico. Due generazioni e due linguaggi differenti che si incontrano in un viaggio universale, uniti da un'assonante tensione emotiva, in un accordo armonico dato da una comune leggerezza, eleganza e poetica dell'opera, da un vicino punto di vista estetico e sensibile. Il viaggio ha caratterizzato la vita e il lavoro dei due artisti in modo significativo così come la curiosità per le scienze, la fisica e il mondo della natura. Uno dei tanti aspetti che li avvicina, scavando in profondità, è la visione ludica della materia che attraverso le loro mani si modella, perde le dimensioni e il peso originario, per abitare un altro tempo, cambiando dimora.