Le leggi dell'ospitalità. Vol. 1: La revoca dell'Editto di Nantes di Klossowski Pierre - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Le leggi dell'ospitalità. Vol. 1: La revoca dell'Editto di Nantes

  • Autore: Klossowski Pierre
  • Editore: SE
  • Isbn: 9788867236121
  • Categoria: Letterature straniere: testi
  • Traduttore: Marmori G.
  • Numero pagine: 136
  • Data di Uscita: 22/04/2021
  • Collana: Testi e documenti
19,00 €
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Nei tre romanzi della grande trilogia di Roberta ("La revoca dell'editto di Nantes", "Roberta stasera" e "Il suggeritore"), riuniti dall'Autore sotto il titolo "Le leggi dell'ospitalità", «Klossowski, dal fondo dell'esperienza cristiana,» scrive Michel Foucault «ha ritrovato il prestigio e la profondità del simulacro, e con esso tutti i giochi del senso e del non-senso, del significante e del significato, del simbolo e del segno. Simulacro, similitudine, simultaneità, simulazione e dissimulazione: questa costellazione è meravigliosamente ricca». I tre romanzi gravitano infatti attorno a due enigmatici personaggi: Ottavio, prete fallito, teologo vizioso, specialista in perversioni, e Roberta, sua moglie, di origine protestante, atea, attivista radical-socialista. I due si fronteggiano, rispettando ognuno l'ideologia dell'antagonista, finché Ottavio non decide di revocare il loro editto privato di Nantes (l'editto che permise in Francia il culto protestante, riconoscendo in tal modo libertà religiosa e di pensiero). Ne nasce una tacita sfida: Ottavio moltiplica per Roberta le occasioni di «peccato» per farle provare rimorso e costringerla così a riconoscere la legge divina, Roberta le accetta senza opporre resistenza, più volte sfiora il rimorso, ma nella sua freschezza di spirito, nella sua rettitudine intellettuale dimostra di non venir mai fiaccata dalla colpa. Il gioco si esaspera, al punto che la donna si sdoppia: da un lato Roberta, dall'altro la sua controfigura che obbedisce, come un personaggio al suo autore, agli ordini di Ottavio, che progressivamente rimane vittima del suo stesso gioco, sino a non riuscir più a riconoscere né la propria identità né quella altrui. «Nell'opera di Klossowski,» scrive ancora Michel Foucault «il regno dei simulacri obbedisce a regole ben precise. Il rovesciamento delle situazioni avviene in un istante, in modo quasi poliziesco (i buoni diventano cattivi, i rivali si rivelano complici, i carnefici sono sottili salvatori, anche le frasi più banali hanno un doppio senso). Ogni rovesciamento sembra trovarsi sul cammino di una epifania, ma in realtà ogni scoperta rende più fitto l'enigma, moltiplica l'incertezza, e non svela un elemento che per velare il rapporto che esiste fra di esso e tutti gli altri. Ma i simulacri non sono qui né cose né tracce, né quelle belle forme immobili che erano le statue greche. Qui i simulacri sono esseri umani». Con uno scritto di Maurice Blanchot.

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