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"Il «romanzo» comincia con un profumo di vecchia Inghilterra, sufficiente a imbalsamare il paesaggio marino e la donna di mezza età che in questo momento sta scrivendo al suo amico, il capitano Barfoot, a Scarborough, e parla della sua situazione di vedova con tre figlioli, ancora piccoli, di cui il secondo, appunto Jacob, si è arrampicato su uno scoglio e traffica col suo secchiello e un grosso granchio. L'inizio è dunque molto semplice e lineare, ma non illudiamoci: da questo punto gli occhi della scrittrice scattano, di secondo in secondo, su tutto il mondo visibile. Anche qui nulla le sfuggiva: l'inchiostro pallido della penna della signora Flanders e il vascello di Connor che, attraverso una sua lacrima, sembra pendere come« una candela di cera nel sole». L'ombra di Archer, il suo figlio maggiore, pare azzurra, stagliandosi sulla sabbia. «Be', se Jacob non vuoi giocare ... Corri a cercarlo. Digli di venir qui immediatamente ». E subito risuona la voce di Archer: «Ja-cob! Ja-cob! »." (Dalla Postfazione di Anna Banti)