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"Sei Shonagon scrisse le 'Note del guanciale' alla fine del X secolo: aveva circa trent'anni ed era dama di corte dell'imperatore Sadako. Fu quello il periodo di maggior fulgore per i Fujiwara, l'apogeo dell'epoca Heian, e Sei Shonagon, protetta dall'Imperatrice, potè manifestare il suo genio, gareggiando in talento, intelligenza, sensibilità e cultura con numerose altre argute, belle e sapienti dame, tra cui Izumi Shikibu e Akazome Emon. [...] Nei trecentodiciassette capitoli delle 'Note del guanciale', lunghe descrizioni sulla vita di corte si alternano a rappresentazioni di persone e di luoghi, a rievocazioni di amori appassionati, a celebrazioni della bellezza di eventi e di fenomeni naturali, e tutto viene filtrato dal vaglio dell'eccezionale sensibilità di Sei Shonagon. Le 'Note del guanciale' iniziano con un capitolo così famoso che le sue prime righe potrebbero essere citate a memoria da ogni giapponese: 'L'aurora a primavera: si rischiara il cielo sulle cime delle montagne, sempre più luminoso, e nuvole rosa si accavallano snelle e leggere. D'estate, la notte: naturalmente con il chiaro di luna; ma anche quando le tenebre sono profonde'. È una pagina perfetta e ancora una volta, rievocandola, mi stupisco della sua concisione. Ciò che più mi affascina è la prodigiosa scelta dei particolari che così vivamente cristallizzano la bellezza del mutare delle stagioni..." (Yukio Mishima)