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Tutto nasce dal resoconto di uno straordinario sogno erotico che Baudelaire descrive in una lettera all'amico Charles Asselineau il 13 marzo 1856. E partendo dall'analisi straordinaria di questo sogno straordinario - tutto è straordinario in questo libro -, Michel Butor traccia una straordinaria, drammatica biografia del grande poeta, nella quale i fatti, evocati di scorcio sotto una cruda ma sempre rispettosa luce interna, incalzano con una tensione, una funzionalità stringenti e rivelatrici. "Ma soprattutto" come scrive Giacomo Debenedetti "ricostruisce, attraverso certi parallelismi costanti e ripetizioni del comportamento (nell'amore, nella politica, nella poetica), il modello umano, tutt'insieme unico ed esemplare, da cui è uscita l'opera di Baudelaire". In tal modo l'opera, la biografia, le testimonianze, tutto ciò a cui Butor ricorre nella sua indagine appassionata, "si mettono a lavorare come un enorme, a volte straripante e quasi indomabile contesto di quel sogno". Tutto da esso parte e ad esso ritorna. Con una nota di Giacomo Debenedetti.