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Il lavoro è poco. Nocivo. Malpagato. I desideri, al contrario, non si contano. E come i sogni abbracciano orizzonti illimitati. Parlando di un mondo in cui gli uomini e le donne sono davvero nati uguali. E mostrano come la felicità sia un'incredibile forza collettiva. Una forza che niente e nessuno può avere il diritto di negare, nemmeno quando ci si ritrova a vivere alla fine dell'estate, nella stagione che coincide con gli anni Ottanta della lotta armata in Italia: il luogo da cui prende le mosse il romanzo-verità di Carlo Frattini, dedicato a un tempo in cui «la vita si confondeva con la storia e la storia con la vita» e ogni cosa sembrava ancora possibile. Persino la rivoluzione.