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All'alba del 25 giugno del 1876 mille e seicento nativi americani, guidati da Toro Seduto, inflissero all'esercito statunitense la sua più cocente sconfitta, annientando il Settimo Cavalleggeri, incautamente spinto all'attacco dal generale Custer. Tra i protagonisti di quella giornata anche un giovane Cheyenne di nome Wooden Leg che, quarant'anni più tardi, racconterà l'evento a Thomas B. Marquis, medico ed etnografo. Ma quello che doveva essere l'unico resoconto «dal vivo» della sanguinosa battaglia divenne un documento considerato inestimabile dagli storici, una delle poche testimonianze attendibili di come fosse la vita degli Indiani delle Pianure prima dell'arrivo degli invasori Bianchi e di come - nel giro di pochi decenni - la loro società si sia trasformata radicalmente. Wooden Leg racconta così della sua adolescenza, della vita nomade della sua tribù, dei riti di passaggio all'età adulta, dell'amore, della spiritualità, delle leggi e delle usanze che fin troppe volte sono state vittima di appropriazione culturale da parte dei Bianchi.