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Da qualche parte è scritto che il comandante Ernesto "Che" Guevara, caduto in un'imboscata, sarebbe stato assassinato il 9 ottobre del 1967 dai reparti anti-guerriglia dell'esercito boliviano assistiti da agenti speciali della Cia. Eppure, in qualunque parte del mondo, basta gettare un occhio tra chi continua a combattere la causa della giustizia sociale e dell'emancipazione dalla schiavitù del lavoro salariato per rendersi conto di come Che Guevara sia una presenza tutt'altro che simbolica. Per dirlo con le stesse parole usate dal rivoluzionario argentino in uno dei suoi memorabili discorsi, Che Guevara vive ovunque si continua a credere che chi lotta può perdere, ma che chi non lotta ha già perso. Hasta la victoria siempre! - diceva il comandante. E il suo grido, raccolto da questo "libretto rosso", risuona ai quattro angoli della terra, mentre chiunque si sorprenderà a tremare di fronte alle ingiustizie continuerà a trovare nel Che il compagno eternamente capace di «essere duro senza perdere la tenerezza». Con il discorso di commemorazione della morte di Che Guevara pronunciato da Fidel Castro e una vita del comandante scritta da Filippo Petrocelli.