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Agli inizi del 2015 due attempati professori dell'Università di Bari decidono di riunire la classe con cui 60 anni prima avevano raggiunto la maturazione al Liceo Ginnasio Quinto Orazio Flacco di Bari. Grazie alla loro tenacia, in una bella serata di fine estate si sono ritrovati 14 compagni che avevano condiviso quella indimenticabile stagione della vita. Lasciatisi con l'impegno di ritrovarsi a cadenza annuale, essi decidono di mettere su carta i ricordi della loro classe e dei docenti di quegli anni, con un triplice obiettivo. Rendere il giusto tributo ai docenti che maggiormente li avevano formati alla vita - tra cui personaggi con trascorsi leggendari nella lotta al nazifascismo e per l'avvento della Repubblica - e agli studi classici, di cui oggi sempre più è messa in dubbio l'utilità formativa-culturale. Tentare di spiegare l'alchimia di quella classe, mai eguagliata sul piano quali-quantitativo nella storia di quel Liceo del Sud e che includeva soggetti di valore assoluto. Da ultimo, descrivere chi erano, cosa facevano, come vivevano quei ragazzi degli anni '50, per lasciarne traccia ai propri figli e nipoti. Questo libro, frutto di quella decisione, fornisce un amarcord non solo sentimentale, ma anche etico e sociopolitico di quel tempo e di quella generazione: quella del boom economico, la prima recente senza guerra in Italia. Esso riserva anche qualche sorpresa che merita di essere approfondita.