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"I cinéphiles non li vedi più in giro. Però la razza non si è estinta. Se ne stanno nascosti, umiliati, a leccarsi le ferite. Ma come un ubriaco che balbetta parole confuse, come un barbone che striscia rasente ai muri, ognuno spera di incontrare occhi complici, di svelare pene segrete. Ha detto bene Winnicott: "È una gioia nascondersi, ma è una tragedia non essere trovato". Questo libro è dedicato a chi è stato costretto a nascondersi e non si ritrova perché nessuno lo ritrova. Io sono come loro. Ho cominciato da solo, tanti anni fa, quando si fuggiva al cinema da soli proprio per non essere soli e si entrava in comunione con un mondo fantastico, con spettatori che non si conoscevano, ma di cui si sentivano i sospiri, si immaginavano i sorrisi, si indovinavano le lacrime, convinti di appartenere a un unico immenso popolo delle tenebre, una folla di esseri fatati, invisibili, di cui si intuiva la presenza, calda, benefica, come quella di un cuore amico, che prima di dormire batte insieme al nostro cuore e ci aiuta ad abbandonarci a un ritmo più regolare, più armonioso, fatto di profondi respiri e di silenzi, un dormiveglia che ci fa scivolare in sogni che sembrano veri e ci sussurra che la vita vera è un sogno." (Dall'introduzione dell'autore)