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La Chiesa Matrice ex Cattedrale di Polignano a mare è stata verosimilmente costruita, in epoca medioevale, sulle rovine di un tempio pagano, fatto erigere da Caio Mario, ritenuto fondatore della città. Le più eclatanti trasformazioni della chiesa risalgono al periodo che, partendo dalla fine del '500, abbraccia tutto il secolo successivo. Nel '700 gli interventi hanno rivestito per lo più carattere decorativo. Il vescovo de Guanzellis è ricordato dalla critica per la sua solerzia negli interventi volti alla ristrutturazione della chiesa. In realtà il suo predecessore, vescovo Guenzato, milanese, teologo, amico di San Carlo Borromeo ed a lui molto caro, ricordato in una epigrafe per i provvedimenti di risistemazione della Cattedrale polignanese, trovata in stato di notevole degrado, deve essere stato il vero promotore di tali interventi, strettamente legati ai dettami del Concilio di Trento, così come formulati in un trattato di San Carlo. L'interno della Chiesa Matrice si presenta come un vero e proprio museo, ricco di opere d'arte realizzate tra il '400 e l'800, nelle quali storia, teologia ed estetica formano un insieme di straordinaria armonia. Questo studio esamina in modo dettagliato i lavori custoditi all'interno della chiesa nell'intento di cogliere, insieme alle loro più significative caratteristiche tecniche e stilistiche, anche le loro complesse implicazioni religiose. Produzione artistica e pratiche devozionali si trovano, così, al centro di un'analisi attenta di lavori di rinomati maestri rinascimentali, come Bartolomeo Vivarini e Stefano da Putignano, senza tuttavia perdere di vista le funzioni votive e liturgiche che dovevano essere svolte da queste opere, considerate - in consonanza con i dettami del Concilio di Trento e in connessione con le riflessioni di Federico Borromeo - come autentiche "preghiere per immagini". Inoltre, questo studio propone nuove interpretazioni e notizie inedite riguardanti autori meno noti - ma altrettanto stimolanti - come Tommaso Scalera, Andrea Bordone e Lucas Alvese.