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I Sassi, pietre con un'anima: è ciò che intende raccontare questo libro. Un microcosmo di uomini e donne (contadini, borghesi, artigiani, commercianti, aristocratici, militari) che intrecciano le loro piccole vite con i grandi eventi della storia italiana, a riprova di una conclamata e abusata marginalità che non è mai stata tale, nello scenario della Grande Storia. E ciò a dispetto di qualunque pregiudizio sull'arretratezza astorica della città dalle case-grotte e dagli uomini piccoli, rassegnati e pittoreschi come "pupi da presepio", nell'immobilismo civile. Qui vien fuori che i Sassi, quand'erano normalmente abitati, contenevano una umanità che, per quanto umile e povera e quieta, non era mai disperata ma animata da profondo senso del sacro e anelito al riscatto; e questo sin dai più lontani secoli del passato baronale, fino a quelli più recenti dell'emigrazione e dell'industrializzazione. Il mondo dei Sassi che rivive in questo libro è un mondo sofferente sì, ma tranquillo e pacifico, non della "funebre pace" di cui parlava Carlo Levi, ma piuttosto della lenta trasformazione di una micro comunità: cosa da narrare, come additava Vittorini alla giovane letteratura italiana del Novecento. Vi palpitano gioie e dolori, tragedie e farse, amori e conflitti, quotidianità e straordinarietà: quel flusso di energia vitale che ha portato Matera a diventare capitale europea della cultura 2019.