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Quattro saggi legati da un unico filo: l'ambiente artistico di Puglia e Basilicata, il periodo compreso tra gli ultimi decenni del XIII secolo e la prima metà del seguente, e testimonianze finora ritenute "secondarie" il cui approfondimento ha portato a nuove e interessanti riletture di fermenti culturali e artistici cresciuti all'ombra della dinastia angioina. Bari, Venosa, Taranto e il suo Principato - con il coinvolgimento di architettura, scultura, pittura, miniatura e arti suntuarie - costituiscono le tappe di un percorso strettamente legato a committenze religiose o private, segnato in modo ricorrente dal sigillo gigliato della casata, nei cui esiti di vivacità insospettata riecheggia spesso Napoli capitale.