Tab Article
"Occorre subito dire che Le nuvole non portano solo pioggia si situa in un genere letterario assai poco frequentato: non ci sono molti testi narrativi che raccontino la magia dell'attesa di un figlio e, soprattutto, che impostino tutta la struttura della narrazione in un fecondo, ininterrotto dialogo. In effetti, dal mondo letterario è sovente sottovalutato questo momento - i nove mesi di un rapporto strettissimo, totalizzante, incomparabile fra una donna in attesa e il feto - e invece si tratta di un periodo di grande pregnanza non solo sul piano empatico, ma anche proprio sul piano educativo. Durante i nove mesi, il feto non è un oggetto qualsiasi, ma una vita e, come ogni vita, al suo livello di coscienza, ha sensazioni, ascolta suoni, prova fame o sofferenza. Qual è il rapporto tra la futura madre e il bambino che sarà? Marianna Carrara ha la capacità di farci penetrare in punta di piedi - quasi in un'atmosfera ovattata - in questa "dualità". Il "bambino che sarà" ha il mondo davanti, tutto gli sarà possibile. Nel dialogo fittissimo e poetico, la mamma (perché si è già mamme quando si attende un bimbo) parla al bambino, gli prospetta la possibilità di realizzare tante cose belle. Persino di cambiare il mondo" (Daniele Giancane)