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Contadini e briganti in armi, borghesia al potere e Stato, burocrazia amministrativa e Guardia Nazionale. Sono i protagonisti - ricostruiti dall'autore grazie dall'accurata indagine e analisi dei documenti custoditi nell'Archivio Storico della Città di Canosa - del viaggio coraggioso e appassionato intrapreso da questa Storia del brigantaggio nella Valle dell'Ofanto. "Sullo sfondo di un conflitto sanguinoso svoltosi nel Mezzogiorno d'Italia dal 1860 al 1865 tra occupanti e occupati, con la caratteristica di una vera e propria guerra civile tra Italiani", queste pagine danno voce, oltre che a figure già note al grande pubblico, a personaggi meno noti o del tutto sconosciuti: sindaci come Giuseppe Barbarossa, Fabrizio Rossi, Vito Samele e Calderone di Lavello con le loro idee e opinioni; contadini, massari, proprietari, semplici cittadini con le rispettive deposizioni giurate; generali, intellettuali, magistrati, uomini d'arme con le dichiarazioni da loro rese alla Commissione d'inchiesta sul brigantaggio nelle province meridionali; importanti funzionari dello Stato, come il Prefetto di Bari Fasciotti, il Sotto Prefetto di Barletta Manganaro e funzionari semplici, come il Delegato valdostano di Pubblica Sicurezza Claudio Berthod. "Un affresco vario e realistico di persone e fatti, come si addice al grande scenario della storia".