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Seguaci e detrattori della DC, critici e nostalgici del partito cattolico italiano, su una cosa non possono non essere d'accordo: sull'enorme importanza del ruolo rivestito dalla Democrazia Cristiana per tutto l'arco di vita della cosiddetta Prima Repubblica. È incontestabile che uomini come Luigi Sturzo ed Alcide De Gasperi siano ancor oggi considerati fra i principali fondatori dell'Italia postfascista e che il loro pensiero sia ancor oggi rivendicato da larga parte della classe politica. Ma come accade a tutte le cose umane, come è accaduto ad altri partiti italiani, anche per la DC arrivò il momento della fine. Questo libro racconta, in maniera organica, la vicenda della diaspora democristiana, cioè delle sigle che ne derivarono e del ruolo che esse giocarono e giocano anche nei tempi più recenti, spesso i meno conosciuti, perché ancora non indagati dagli storici. Vuole anche, nelle intenzioni dell'autore e dell'editore, essere il completamento dell'annunciata trilogia della diaspora dei tre grossi partiti italiani. Dunque ecco, dopo La diaspora del socialismo italiano e La diaspora del comunismo italiano, è la volta del racconto de La diaspora democristiana.