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"'L'uomo è ciò che mangia'". Con questa espressione un po' goffa, credo si volesse dire che la cucina riflette tutti i dati culturali e materiali concorrenti a formare 'l'uomo' di un'area determinata: ed ecco la cucina livornese descritta da Santini, una cucina potente e varia la cui bandiera è una zuppa di pesce dal nome turco, le cui famose triglie sono un'invenzione ebraica, nella quale il pomodoro si installa prima che a Napoli, che ha il cuscus col suo vanto di deserto ma anche il bordatino, minestra di farina gialla, verdura e fagioli che si raccorda con le tante risposte simili alla fame tradizionale dell'Appennino Toscano." (Marco Guarnaschelli Gotti)