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«L'educazione è una forza debole» e le emergenze educative in una società espansa e in espansione quale la nostra sono ormai tante. Bisognerà «saper incontrare» l'altro al fine di far passare l'umanazione attraverso l'educazione, pena il dilagare dell'emarginazione e della disumanazione. Bisognerà «educare all'amore» per stimare l'altro, per "servire" l'altro, per dialogare con l'altro. Un intento che negli scritti riportati in quest'ultimo Quaderno, si traduce facilmente con il verbo "curare", in grado di evocare dimensioni dell'educere quali il camminare insieme, l'accompagnare una crescita, un'azione sinergica, un vivere nell'altro. Per Edda Ducci si cura nella misura in cui si condivide umanamente la vita non semplicemente operando un'attività. Si cura invece attivando le proprie energie, lasciandole trapelare, senza imporle, senza millantarle. L'impegno vigile dell'autrice, connotato da un umanesimo «in dürftiger Zeit», insegna all'«educativo», e in particolare alla filosofia dell'educazione, a confrontarsi con circostanze vissute e non semplicemente attraversate, con il ruminare la parola dell'«habere cum». Presentazione di Francesco Mattei.