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Corporeità e identità in età evolutiva, in continuo movimento, abitano uno spazio percepito e reale in quanto vissuto e partecipato; eppure nella società attuale post-globale, caratterizzata dalla forte urbanizzazione, dall'irrequietezza del traffico e dall'ossessione del pericolo, vi è una significativa perdita, anche culturale, della dimensione motoria, e in particolar modo della motricità all'aria aperta. L'eccessiva sedentarietà, la perdita del contatto con l'ambiente esterno, l'incasellamento in spazi prestabiliti e le incessanti attività programmate, possono portare a conseguenze negative in termini biomedici, cognitivi e socio-relazionali, interferendo sfavorevolmente nella costruzione identitaria, di autonomia e di responsabilizzazione del soggetto in età di sviluppo. Quale il ruolo dell'istituzione scolastica per ridurre gli effetti da deficit di natura? Un testo utile per studenti, educatori, docenti impegnati ogni giorno a prendersi cura dell'allievo e della sua formazione. Presentazione di Massimo Baldacci.