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Ne uccide più la lingua della spada. Ma i libri no, i libri non fanno male a nessuno. Almeno, quando Sergio Chiari accetta la proposta del suo preside di far parte di una giuria che deve votare il miglior romanzo inedito, la pensa così. Comincia a cambiare idea quando legge "Aquarius", uno dei quattro finalisti. Parla di amore e di morte, di schiavitù e libertà. Tutto comincia con un ciondolo d'argento, un regalo di compleanno. Il giovane autore ha classe, si vede che diventerà qualcuno. Certo, la storia che racconta non è particolarmente originale: assomiglia tanto al resoconto di un fatto brutale di cronaca nera appena accaduto a Castel San Giorgio. C'è solo un problema: il romanzo è stato scritto prima dei fatti. E qualcuno è convinto che sarebbe stato meglio che nessuno l'avesse letto. Il terzo capitolo dei Gialli dello Zodiaco: da leggere tutto in apnea, come sott'acqua.