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"L'iniziazione a un mistero è quel che deve aspettarsi chi si avvia alla lettura di questo libro. Il mistero cui si viene iniziati è un mistero bello: leggere la poesia. [...] L'intento di queste pagine non è quello di insegnare un sapere ma di insegnare un potere. E insegnare un potere richiede un'opera creativa. Difficile non avvertire come l'autore voglia che chiunque legga le sue pagine arrivi a godere in proprio di uno dei luoghi più belli dell'essere umani". Nel saggio che dà il titolo a questo volume, "La musica delle parole", l'autore "ha il pregio di padroneggiare la difficile arte di giungere nei luoghi semplici, e così, in questa sua opera, la poesia viene riscoperta anche come creazione di un ritmo e, grazie ai suoni delle parole, di un'armonia; quindi come ri-creazione della dimensione spazio-temporale e, perciò, come ri-conoscimento dell'eterno". Gli altri saggi del volume costituiscono in gran parte una sorta di esemplificazione di come, concretamente, leggere specifici testi poetici. Insieme con i saggi che si occupano di testi in prosa, essi sono il frutto di letture svolte senza pregiudizi, con mente sgombra: di conseguenza, con risultati critici originali. (Dalla Presentazione).