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«Io vedo - nel tempo - una bambina». Così si apre Stella mattutina, presentandoci subito la protagonista e già offrendoci qualche indizio della tersa poesia delle sue pagine. Di questa bimba, da una distanza temporale che accomuna lei e la voce narrante, si cerca di recuperare la fisionomia e tutto il mondo. A essere rievocati sono l'infanzia, l'adolescenza e la giovinezza di Ada Negri e soprattutto il suo mondo intimo di pensieri e stati d'animo: dall'epoca in cui viveva con la madre e la nonna nei locali di una portineria e scopriva le storie di Dumas, agli anni delle scuole superiori e della passione viscerale per la poesia; dalla ribellione per le differenze di classe all'urgenza di una maggiore giustizia sociale; fino all'agognato diploma di maestra, simbolo di un difficile e doloroso riscatto. Pubblicata per la prima volta nel 1921 e salutata da illustri critici come l'opera migliore di Ada Negri, Stella mattutina ebbe grande successo fra i lettori dell'epoca, varcando le frontiere con numerose traduzioni, ma può costituire una felice sorpresa anche per il lettore contemporaneo: l'esattezza dello sguardo con cui la scrittrice valuta e descrive quanto le accade e la circonda, la sensibilità e il coraggio con cui racconta una vita ricca di umiliazioni e di prove, la straordinaria freschezza dello stile, fanno infatti di questo libro una lettura appassionante e suggestiva.