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Daniel Berrigan e Thich Nhat Hanh hanno entrambi consacrato la propria esistenza alla lotta contro ogni forma di violenza. Il primo - sacerdote gesuita, poeta e drammaturgo - finisce in carcere ben due volte per la sua protesta contro la guerra in Vietnam (1968) e per una dimostrazione antinucleare in un impianto missilistico della Pennsylvania (1980), oltre a subire la censura ecclesiastica. Il secondo - monaco buddhista vietnamita vive tuttora in esilio in Francia da quando nel 1966 si recò negli Stati Uniti per discutere una soluzione pacifica al conflitto del Vietnam e il governo gli impedì di tornare indietro. Per entrambi l'impegno per la pace è andato oltre i confini del proprio credo religioso, perché per entrambi è sempre stato fondamentale che nascessero e si sviluppassero "legami di una nuova solidarietà e di una nuova fraternità, al di sopra delle frontiere politiche, religiose, culturali, per congiungere i giovani di ogni Paese in qualcosa che è più concreto di un ideale e più vivace di un programma" (Thomas Merton, Thich Nhat Hanh è mio fratello). 'La zattera non è la riva' - raccolta delle conversazioni fra Berrigan e Thich Nhat Han registrate più di quarant'anni fa (1974) a Parigi - riesce ancora oggi a trasmetterci quello spirito di compassione, saggezza e comprensione reciproca che dovrebbe animare ogni dialogo sul presente e il futuro della pace del mondo.