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Questo breve volume raccoglie i risultati delle due giornate di studio (29-30 Maggio 2017) dedicate dal Dafist di Genova a Ovidio nel bimillenario della sua morte a Torni. Il nostro è stato solo uno dei moltissimi eventi dedicati a questa ricorrenza davvero speciale: non si tratta infatti di un poeta fra tanti, ma dell'unico che, quanto a fama e fortuna, può competere - secondo alcuni persino ingiustamente - con Virgilio (è un fatto che le celebrazioni ovidiane in tutto il mondo abbiano decisamente oscurato quelle dedicate a un altro grande autore scomparso nel 17 d.C., Tito Livio). Era inevitabile insomma che si moltiplicassero congressi e manifestazioni che, partite immancabilmente da Sulmona, città natale del poeta, sono passate per molte città italiane (fra cui Roma dove per l'occasione il comune ha, un po' tardivamente in verità, revocato l'esilio) ed europee, e hanno raggiunto persino l'Asia, con una grande e molto pubblicizzata conferenza a Shanghai, superando con ciò persino la trionfale previsione con cui Ovidio chiude il suo capolavoro: «volerò eterno al di sopra degli astri e il mio nome non si potrà cancellare: fin dove arriva il potere di Roma sui popoli soggiogati, lì sarò letto sulla bocca degli uomini e per tutti i secoli vivrò». Si può tuttavia rilevare che in tutte queste occasioni - fatta eccezione per il prestigioso convegno ovidiano di Sulmona, il più variopinto per apertura tematica - le opere più indagate nell'intera produzione ovidiana sono state le ultime prove del poeta, e i motivi presi d'assalto soprattutto quelli dell'esilio e degli ultimi anni della sua esistenza, peraltro in modo pertinente: ha influito evidentemente il fatto che il bimillenario sia per Questa breve introduzione riproduce, con le poche modifiche indispensabili, il discorso d'apertura del convegno e intende mantenerne il tono colloquiale e leggero. I riferimenti agli autori citati saranno naturalmente tutti reperibili in bibliografia.