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D'Annunzio era un uomo di teatro che ha cambiato, con il suo apporto fondamentale alla messinscena delle sue tragedie, la storia dello spettacolo nel nostro paese. Egli riuscì, prima dei futuristi e di Pirandello, a imporre un'idea della rappresentazione come sintesi di parola, musica, scenografia, costumi e luce, che era un'assoluta novità in una scena come quella italiana per tanti versi in grave ritardo rispetto a quella degli altri paesi europei. D'Annunzio portò sul palcoscenico non solo una Eleonora Duse diversa, ma anche le scenografie di artisti dell'originalità di Adolfo De Carolis, Francesco Paolo Michetti e Duilio Cambellotti, i raffinati costumi di Caramba, le musiche di compositori della genialità di Debussy e del talento di Ildebrando Pizzetti. Con una prefazione di Giovanni Antonucci.