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"Cosa potranno significare 'sti metallici, pungenti chiodi segregati in un cassetto!? Tanto. Oppure soltanto sogni? Sì, anche: un possessivo sogno di lucidissimi chiodi conficcati in un verde prato, spillati su fogli di bozze; o altri sogni ancora irrealizzati, "chiusi in un cassetto per così tanto tempo da essersi arrugginiti". È un fatto che all'autrice prema, in definitiva, far sapere che quei chiodi, che rappresentano le sue vere spine, le sono da sprone, non unicamente nell'arte ma pure nella vita: "Non lascerò arrugginire i miei sogni" afferma impettita Giuseppina. Vuole usarli quei chiodi, per appendervi bellissimi quadri d'autore, i suoi scritti, racconti, poesie e quant'altro a cui decidesse di dedicarsi. Ha tutte le carte in regola per farlo." (Emilio Diedo)