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Con una semplicità di scrittura degna dei grandi narratori e con la ricchezza emotiva che solo le autobiografie sanno regalare, il celebre pilota sovietico Sergej G. Kurzenkov ci racconta la sua avventura più grande: quando Hitler e la Germania invadono l'Unione Sovietica e, dalla cabina di un aereo da guerra, affronta, migliaia di chilometri sopra la terra e il mare, gli aerei tedeschi del Terzo Reich. In cielo, in compagnia delle proprie paure e del proprio coraggio, l'autore ci racconta le sue incredibili battaglie, le grandi vittorie, le fragorose sconfitte, in un continuo "ballo ad alta quota" con la morte, pronta a rapirlo per sempre al primo errore. Mentre nel cielo riecheggiano i suoni sordi dei colpi nemici, nella sua testa vibrano senza sosta le parole della marcia dell'aeronautica: "Sempre più in alto, più in alto e più in alto, tendiamo il volo dei nostri uccelli; in ogni elica si cela la sicurezza dei nostri confini".