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Con la precisione propria dello storico, Arkadij Samsonovic Erusalimskij illustra la scaltra e incessante politica diplomatica messa in atto da Bismarck nell'affrontare il sistema delle relazioni internazionali, evitando i rischi di una guerra che sarebbe stata fatale per il neonato Reich tedesco. L'Europa, agitata dall'antica rivalità fra Austria e Russia, entrambe desiderose di aggiudicarsi i resti balcanici dell'Impero turco, e dal revanscismo ribollente francese, proponeva una situazione di difficile interpretazione. L'autore, fra i massimi studiosi della figura di Bismarck, analizza le mosse del "cancelliere di ferro" che riuscì a ottenere successi diplomatici fondamentali, come la costituzione della "lega dei tre imperatori" nel 1873 e la convocazione del congresso di Berlino del 1878, per assicurare alla Germania la stabilità necessaria a espandersi militarmente nel futuro.