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Verdi incarna nell'immaginario collettivo lo spirito risorgimentale nel campo della cultura musicale. Sostenitore dell'Unità del Paese e degli ideali di libertà e di giustizia, soprattutto con le prime opere, assume il profilo di vate di quella opinione che non tardò a specchiarsi nelle storie conflittuali proposte dai melodrammi patriottici, notoriamente il Nabucco del 1842, I Lombardi alla prima crociata dell'anno successivo ed i Vespri siciliani del 1855. Si è molto enfatizzato a proposito del contributo dato da Verdi, per mezzo del teatro musicale, alla diffusione di una cultura di tipo nazionale popolare. In proposito non pochi studiosi concludono che sono piuttosto i significati extramusicali ad avere costruito il mito verdiano. Non per ciò, tuttavia, la grandezza di Verdi musicista risulterebbe sminuita. Prova ne è la produzione delle opere successive al ciclo patriottico in cui Verdi rivela eccezionali capacità di compositore e di uomo di scena. Il presente saggio, ben lungi dal proporre aspetti nuovi dell'opera e dell'esperienza verdiana, mediante una sintesi ricostruttiva intende attirare l'attenzione su alcuni temi della cultura del melodramma quale potente veicolo di significati, di idee e di valori fatti propri dalla nascente opinione pubblica ottocentesca.