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Nella percezione attuale delle scienze del linguaggio scritto e parlato appaiono come due sistemi semiotici distinti, che non si differenziano solo nella materia, grafica e fonica, attraverso cui si manifestano. La comunicazione parlata, rispetto a quella scritta, è fortemente ancorata al contesto, inteso sia in senso fisico, che cognitivo e sociale, e si avvale, nella comunicazione dei messaggi, dell'ampiezza dei canali che i partecipanti all'interazione hanno a disposizione. Grazie a questa visione la ricerca linguistica si è faticosamente staccata dal modello grafo-centrico per elaborare apparati categoriali e descrittivi del tutto autonomi rispetto alla lingua scritta, anche se l'influsso della concezione tradizionale è ancora molto forte. Si è giunti a questa consapevolezza attraverso un lungo percorso di studi, che dalla originaria antitesi del Fedro platonico, si sviluppa per 2500 secoli, con un andamento discontinuo e a volte non immediatamente rilevabile, per il suo carattere quasi carsico. Scopo di questo volume è ricostruire il modo di manifestarsi dell'antinomia scritto e parlato nei secoli, con un focus particolare per il mondo greco e italiano, e con un excursus sul pensiero linguistico cinese.