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Rosa, giovane protagonista del romanzo, sposa un pastore molto più grande di lei. Giovane e bella, curiosa del mondo, della vita e dei divertimenti del ceto sociale più elevato del suo, la ragazza desidera essere ammirata, corteggiata, indossare bei vestiti e divertirsi, ma la sua prorompente femminilità adolescenziale è ben lontana dal ruolo assegnato alla donna in quella società, tanto più in un mondo agropastorale. Questo sconvolgerà tragicamente la vita del marito e della famiglia. Attraverso la narrazione, l'autore, che tante volte ha ascoltato in famiglia questa che è la storia dei suoi avi, cerca di conservare e di trasmettere, quasi come in un affresco, quadri della vita pastorale e contadina, sempre scandita dal succedersi delle stagioni, dal ciclico alternarsi dei lavori in casa, nei campi, nei pascoli. Una vita improntata al rispetto quasi sacrale per la natura, permeate dalla solidarietà e dall'aiuto reciproco in famiglia e tra vicini. Anche i momenti di divertimento e di spensieratezza si intrecciano al succedersi dei lavori: in trasparenza cogliamo la mentalità, il modo di pensare, le tradizioni e la cultura di un'epoca dalla quale dovremmo ancora trarre insegnamento.