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"... la parola di Bagnoli racconta «il cominciare, / l'origine, il venire al mondo, / del mondo». Dalle tenebre, la luce dà forma alle cose conferendole un ordine enigmatico, misterioso, che costituisce la casa comune. Ognuno di noi è abitato da questa luce generativa. La luce, scrive Bagnoli, è «una lama verticale / che divide». La luce che attraversa la fessura e penetra all'interno, illumina la polvere che si alza dentro di noi e si raduna in nuvole. Ed è questo il farsi della coscienza e delle sensazioni. Così come il farsi dell'universo, dei cieli, delle acque che fuggono dal nulla - dall'ombra in cui si trovano - per confluire in un'unica casa... La Genesi di Bagnoli è un vorticare impetuoso di materia e spirito. È un farsi progressivo delle cose che sgorgano dal profondo, dalla ferita da cui veniamo. Quella ferita che sopravvive in noi e domanda ragioni e implora senso e cerca di districarsi fra le maglie strette del destino". (Dalla postfazione di Alessandro Pertosa).