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Sono tante e variegate, non a caso, le boghes che trovano spazio tra queste pagine pregne di musicalità e storie di ieri e di oggi: voci che ripercorrono i vecchi sentieri degli affetti e dei ricordi familiari tra i profumi della campagna e le sfumature malinconiche del cielo di Sardegna, così come quelle che ci portano oltre Tirreno e non solo. Voci che si declinano, nel passaggio da un registro linguistico all'altro, in storie di fatica e profonda, intima sofferenza; voci in un certo qual modo sognanti e rassegnate, timide e coraggiose, placide e tempestose che si rifugiano fra le stagioni dell'anima o le lacrime della pioggia d'autunno, così come nel canto dei grilli o semplicemente nel silenzio trasmutatosi in chijina de luna ("cenere di luna"). (Dalla Prefazione di Laura Vargiu)