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«Un'opera originalissima, per struttura, contenuti e stile. Il titolo custodisce e porge, ai miei occhi, due annunci: la pratica dell'umiltà, ossia la postura scelta dall'autore per accostare quest'ultimo libro (a ciò addebito la scelta della parola minimalista Biglietti); ma anche l'ambizione di inquadrare e dirci il suo punto di vista sull'impegnativo tema delle crepe della storia. Pertosa è un filosofo-poeta anarchico e libertario. Negli appassionanti saggi già all'attivo in bibliografia, e in pieno accordo con una folta schiera di filosofi, economisti, ecologisti, asserisce che una decrescita governata rappresenta la sola disperata possibilità di salvezza per l'Occidente e l'intero pianeta. Intende una copernicana decrescita economica in grado di far rombare il motore di una vitale redistribuzione della ricchezza, ma a condizione che intervenga ben altro modo di intendere il lavoro, la produzione delle merci, il loro fine e la loro destinazione.» (Dalla Prefazione di Antonio Alleva)