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Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale in Italia, si è passati dalla civiltà agricola a quella industriale, nella convinzione che l'umanità stesse percorrendo un inarrestabile cammino verso un maggior benessere ed una prosperità materiale senza pensare perché ad un accrescimento dei beni materiali corrispondesse un accrescimento del disagio interiore. L'inaspettata crisi economica concede un tempo inaspettato per riflettere sul cammino che si è percorso, sulla situazione esistente, e sul senso e l'orientamento da dare al cammino futuro.