Tab Article
Le cellule cancerogene sono consapevoli di essere maligne, cioè di essere apportatrici di una malattia mortale? Sicuramente no. Se lo fossero regredirebbero? Difficile a dirsi ma, laddove possibile, il tentativo di renderle consapevoli andrebbe fatto. Questo è l'obiettivo del presente saggio di Bruno Sebastiani che, dopo aver descritto ne "Il cancro del pianeta" la storia dell'evoluzione della malattia, intende ora rendere consapevole l'Homo sapiens di essere un agente maligno, distruttore dell'organismo planetario in cui vive. L'origine di questa malignità risiede, secondo l'autore, nell'abnorme crescita subita dal cervello umano, che viene qui attentamente esaminata nei suoi vari passaggi. La consapevolezza va conquistata contestando le tesi dei negazionisti, i quali, accecati dal loro inguaribile ottimismo, rischiano di condurre l'umanità verso la catastrofe, indossando i panni di moderni pifferai magici. Ancora una volta, un testo provocatorio che ribalta senza riserve la visione rassicurante e progressiva dell'intelligenza umana, rivalutando il pensiero e l'azione di tanti uomini che nel corso dei secoli hanno tentato invano di contrastare l'avanzata del razionalismo.