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A lungo trascurata, sottovalutata o semplicemente dimenticata, la vicenda umana e scientifica di Pietro Armenise e Luigi Insabato, personalità "minori" della scena psichiatrica di inizi Novecento, torna alla luce in queste pagine, senza dubbio sorprendendo e rivelando intime e inaspettate connessioni non soltanto con alcuni "grandi", chiacchierati, protagonisti dell'Italia scientifica del XX secolo, come Ugo Cerletti, Sante De Sanctis, Agostino Gemelli o Nicola Pende, ma anche con i luoghi cardine della psichiatria della Terra di Bari di quegli anni. Mettendo a confronto il retroterra culturale, la formazione e le idee dei vari operatori psichiatrici impegnati negli enti caritatevoli di inizio secolo, trasformatisi in ospedali psichiatrici come la Casa della Divina Provvidenza, Bisceglie 1921, o Villa Igea, Bari 1922, o l'Istituto di Psichiatria, Università di Bari 1924, questo volume tratteggia un'immagine nitida del modo di intendere la professione psichiatrica nella Puglia di quel periodo.