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Francesco Maurogiovanni, philosophiae studiosus: potrebbe così definirsi l'autore di questo libro che, a metà strada tra romanzo poliziesco e filosofico, ha come oggetto la narrazione della misteriosa scomparsa di un uomo con la relativa indagine su di essa compiuta da un giornalista. Parte integrante della narrazione è poi la 'trascrizione' di un reperto utile all'indagine, un diario scritto dall'uomo, ove si leggono pensose riflessioni sulle vicende umane e sul senso, oscuro e insondabile, della vita e dell'esistere. Un testo essenzialmente 'filosofico', non certo nel significato specifico del termine, ma in quanto espressione di disincantate riflessioni - dietro le quali si nasconde l'autore del libro con la sua viva curiosità intellettuale e le sue letture dei grandi auctores di filosofia - sullo scorrere e sul senso delle vicende e dei comportamenti umani.