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Negli otto racconti di questo libro (più una bonus track) il noir è in ogni personaggio e ciò rende lo scorrere delle pagine piene di suspance. Ne "Il Sesto" si aboliscono le differenze tra mondo interno e mondo esterno, tra memoria e attesa del futuro: il tempo non scorre se non nel flusso circolare del percepire-ricordando, eppure le vicende avvengono: suicidi determinati da una falsa percezione dell'altezza; errate letture del mondo che si riconducono alla fatalità di un nome e che conducono a costruire la propria morte, apparentemente accidentale. Il noir di Delacroix è psicotropo, ma non psicotico ed è inscritto sul fatto leggero, ma ineluttabile, che la follia è una distrazione della percezione.