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"A volte capita di svegliarsi nel cuore della notte e di porsi delle domande. A volte capita./La prima percezione è quella di non sapere dove sono./È buio./Intorno, solo silenzio./Riconosco tutto./Brande, armadietti e.../Ma io non ci sono./Non sono né qui, né altrove./Non ci sono". Francesco è uno dei tanti ragazzini che, all'indomani del dopoguerra, la vita ha costretto a una scelta. L'obbligo di questa scelta, dapprima mal digerita, si rivelerà differente. "Le vibrazioni emesse da ogni nota penetrano nel mio cervello e si propagano, trasformandomi in uno strumento. E da quando ho avuto contezza di queste sublimi sensazioni, durante la ricreazione, invece di giocare con gli altri, mi eclisso". Può la musica cambiare il percorso d'una vita?