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In "Dieci giorni e un muro" due detenuti nel braccio della morte, diversissimi per estrazione sociale e storia personale, allacciano in pochi giorni, dopo qualche ostilità iniziale, una singolare amicizia nonostante possano parlare senza vedersi, separati dal muro che divide le rispettive celle. "Dieci giorni e un muro" costituisce il seguito drammatico-narrativo, oltre che tematico, dell'opera "Sub iudice, supra iudicem" dello stesso autore. Le problematiche affrontate nei due drammi sono le stesse: responsabilità individuale e collettiva, ratio della punizione, pena di morte; in "Dieci giorni e un muro" si aggiungono i temi della giustizia sociale e della vendetta personale.