Tab Article
Dopo le grandi danzatrici del Novecento, dalla Duncan alla Carlson, in questo secondo volume sono di scena i grandi danzatori, da quelli dei Balletti Russi a Laban, da George Balanchine, punto di unione tra il classico e il moderno, a Nureyev e al ritratto di Maurice Bèjart con il suo Bolero, pietra miliare della danza, fino alla versione odierna di Roberto Bolle. Avanzano poi Roland Petit, Michail Barisnikov e Micha van Hoeke, seguiti dai corpi danzanti e dalle visioni dell'era digitale: le sperimentazioni di William Forsythe, la post-modern dance e il Motion Capture di Merce Cunningham e il Motion del rivoluzionario Alwin Nikolais. Si arriva, così, ai danzautori degli anni '80 e '90 in Italia (Giorgio Rossi, Michele Abbondanza, Virgilio Sieni, Enzo Cosimi) e in Francia e Belgio. E infine la danza e le danze del nuovo millennio, i paesaggi coreografici e i danzatori che sperimentano e producono una danza completamente fuori dagli schemi, accennando anche al rap/hip hop, forma coreica certamente identificativa del maschile.