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A quarantacinque miglia sud-sud-est dell'isola di Nantucket, a una profondità oscillante tra i 55 e i 74 metri, giace ancora la carcassa orrendamente mutilata dell'Andrea Doria, il transatlantico che fino alla fatale notte del 25 luglio 1956 aveva costituito il maggiore motivo d'orgoglio della marina italiana su tutti i mari. La drammatica ricognizione che hanno compiuto sul relitto Bruno Vailati, Stefano Carletti e Al Giddings, e da cui è nato il presente volume Andrea Doria -74, resoconto fedele e umanissimo, ha voluto essere, al di là di ogni polemica sulle responsabilità dell'incidente e del mancato recupero, un commosso saluto alla sfortunata ammiraglia della flotta mercantile italiana.