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Nella sua intensa e breve vita, la musica di Amy Winehouse ha parlato direttamente al cuore di milioni di persone. Dal giorno della sua morte i suoi fan non hanno fatto che aumentare, sancendone il mito fatto di eyeliner, tatuaggi e di una voce scapigliata e graffiata, ma indimenticabile. Pubblicato in occasione del decimo anniversario della scomparsa, il volume racconta l'intera parabola di una cantautrice straordinaria, entrata suo malgrado a far parte dell'inquietante "Club dei 27", già popolato da Kurt Cobain, Jim Morrison e Janis Joplin. Fragile, mentalmente instabile, vittima dell'alcol e delle droghe, Amy Winehouse ha trasformato i suoi demoni in qualcosa che potevamo ballare e cantare a ritmi soul, funk, pop e r'n'b, grazie a una scrittura capace di sublimare le sue esperienze private in sentimenti universali. Nessuno esce bene dalla storia di Amy, meno di tutti Amy stessa. Ma in realtà la sua musica e la sua storia sono la stessa cosa: perché Amy non riusciva a scrivere una canzone se non la sentiva nel profondo del cuore.