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John Fitzgerald Kennedy, nel celebre discorso al Congresso americano del 1961, lanciò la sfida per la supremazia spaziale con queste parole: "Scegliamo di andare sulla Luna in questo decennio e fare le altre cose, non perché sono facili, ma perché sono difficili...". A trent'anni di distanza Elon Musk si rivolge ai suoi followers con queste parole: "Se vogliamo colonizzare altri mondi il primo passo da fare è costruire una città del futuro. Dove? Su Marte. E con tutte le caratteristiche di una moderna smart city: «leggera, autosufficiente e a basso costo»". Nelle vicende umane la politica del linguaggio costruisce il futuro innanzitutto e soprattutto attraverso la narrazione. Il contenuto del libro indaga le narrazioni politiche che stanno alla base delle conquiste spaziali. Dal linguaggio rigorosamente tecnico-scientifico che caratterizzò la comunicazione propagandistica delle due superpotenze impegnate nella sfida per la conquista dello spazio degli Anni Sessanta del secolo scorso, all'odierno linguaggio mass mediatico dei magnati privati che accompagnano i loro investimenti miliardari e i gioielli tecnologici realizzati dalle loro compagnie spaziali con dichiarazioni e tweet sempre più simili al contenuto di un romanzo di fantascienza.