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Il poemetto "La terra feconda" dello scrittore georgiano Dato Magradze costituisce uno dei più convinti inni elevati nei secoli al valore della poesia, intesa come strumento per "fecondare" l'attuale terra "desolata" prodotta da una società "emporiocentrica" e corrotta. Lo scrittore, autore delle parole dell'inno nazionale, testimonia con l'arte e con la vita la convinzione negli alti valori civili e morali ereditati da una tradizione che lega Oriente e Occidente, Atene, Gerusalemme e Bisanzio.